lunedì 24 novembre 2008

Impressioni su Spazi Creativi

1.
23 novembre - Serendipity
Avviso: se non riuscite a leggere, perchè troppo lungo, vi esorto a stampare il seguente intervento. E' un consiglio. :-D
« Lo scrittore e antiquario inglese Horace Walpole, vissuto nel XVIII secolo, aveva coniato una parola che solo da pochi decenni ha fatto ingresso nei vocabolari: serendipity. Questo termine trae la sua origine da un racconto veneziano del Rinascimento, nel quale si narra di tre principi di Serendip [nello Sri-Lanka] alla ricerca di cento versi contenenti il segreto di un fluido capace di uccidere tutti i mostri marini. Essi trovarono solo pochi frammenti della formula magica ma, nel corso di questa ricerca, compirono numerose altre scoperte inattese dovute semplicemente al fatto che stavano cercando qualcosa. Serendipity, dunque, non equivale a "caso" o "fortuna", o meglio non soltanto a questo, ma a scoprire, attraverso l'incidente e la sagacia, cose che non si stavano cercando. È evidente che tutto ciò avviene quasi sempre quando si percorre una strada nuova o comunque poco frequentata, seguendo un nuovo itinerario o usando una nuova tecnica »
Paolo Maffei, Al di là della luna
In scienza si usa molto questa parola, Serendipity, per i motivi che si possono immaginare. In realtà è stata tradotta (mah) in serendipità, ma, perdonate è molto molto meglio, più bello e musicale serendipity (eppoi Horace si rivolterebbe nella tomba...). In realtà si può usare in tanti altri contesti. Per esempio in quello degli incontri. Ricordate le mia poesi L’incontro?
Ora vi racconto una storia. Una storia straordinaria, e ancor più bella perchè vera. Il filo di nylon.
Venerdì mattina. Hotel Palace.
C’è un convegno sulle Biblioteche (il titolo intero, perdonate, non lo ricordo. Il che è perfettamente consono alla mia risaputa memoria corta) organizzato da Giuseppe Laterza, in quanto presidente fondatore dei Presidi del Libro, e partecipavano una serie di tizi e tizie bibliotecari e/o membri di Presidi vari.
Guest star:
- Antonella Agnoli (bibliotevaria con le palle, esperta del settore – biblioteche, non palle – e    consulente internazionale)
- Tullio Gregory (guru della filosofia,ma leggermente conservato in formalina...)
- Sergio Dogliani (un grande che sta a capo delle Idea Store a Londra il che, scusate se è poco,   è tutto dire...)
- Silvia Godelli (assessore alla cultura della Regione, che ha estemporaneamente relazionato     sullo scottante tema dei soldi. Che non è secondario)
All’inizio la cosa sembrava seria.
Una certa Simonetta Mangione ha fatto uno studio tragicomico sulla situazione delle biblioteche in Puglia (situazione abbastanza presumibile): biblioteche esistenti sulla carta ma non come luoghi fisici, bibliotecari che avrebbero voluto far qualunque cosa nella vita, anche gli autisti di Falcone e Borsellino, pur di non star lì, nelle pseudo-biblioteche, luoghi così inospitali e lugubri che un vampiro ci si sentirebbe a casa, e così polverosi e vermicosi (e qui a Turi possiamo andar fieri di essere emblematici in questo) che se ci entrasse 1) un asmatico ci uscirebbe solo in cassa da morto 2) un entomologo non ci uscirebbe mai più (avrebbe trovato il suo regno). Ogni tanto c’era anche una biblioteca di cui si poteva essere fieri.
Quindi ha relazionato su questo. Poi la Agnoli sul “come si dovrebbe fare una biblioteca”, e cioè a misura di utente, e non il contrario.
Poi... poi la morte.
Una serie di tizi di uno snobbismo nauseante son andati a far l’auto-panegirico del “noi-facciamo-questo-noi-facciamo-quello” (e chissenefrega????!!!), tutti ingioiellati e incastonati nella loro boria ipertrofica e voglia di far gli intellettuali a tutti i costi... una roba da orticaria.
Star al tavolo a magiare co sti tizi, vi giuro, è stata una tortura e una prova di autocontrollo di cui vado fiera (avrei potuto sputar in un occhio a tutti, stile mitraglia coi condannati al muro).
Gli unici interventi che mi sento di salvare sono 3: la libraia di Calimera, Valentina Sansò di Lecce e una tizia di Noha. Casualmente pure questa di Lecce?
Quindi, verso la fine della giornata, al colmo della rabbia-delusione per le boiate udite, mando qsto sms a F.:
- Mi sta venendo l’orticaria con questi snob del cazzo. Le uniche cose che si salvano della giornata sono: il rinfresco e 1 tizio delle Idea Store di Londra.
Dopo qke minuto, sto uscendo dall’Hotel Palace F. mi risponde:
- Ma non sarà mica Sergio Dogliani? Il mio amico che sta a Londra?
io a F.
- sì è proprio lui!!!
rientro di corsa nell’Hotel Palace e mentre se lo stanno spolpando perbene gli picchietto sul braccio:
- Mi scusi... senta, conosce per caso un certo F. T., sa di...
- Nooooo!!! non mi dire!!! certo che lo conosco! è mio amico!!! Avevo perso il suo numero...
Carramba che sorpresa.

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